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Sadeas
Sadeas
Fan art di Marie Seeberger [1]
Status personale
Status

Morto

Prima apparizione

La Via dei Re: Capitolo 12

Ultima apparizione

Parole di Luce: Capitolo 89

Data di nascita

1123

Data di morte

1174

Lignaggio

Casata Sadeas

Nazionalità

Alethi

Parenti
Affiliazione
Titoli
  • Altoprincipe di Alethkar
  • Altoprincipe dell'Informazione (rinunciato)
Rango

Altonobile

Arma
Abilità

Stratoguerriero

Caratteristiche fisiche
Razza

Umana

Sesso

Maschio

capelli

neri e ricci

occhi

verdi

Segni particolari

naso bulboso e guance rubiconde


«Te l'avevo detto, vecchio amico» disse Sadeas, a voce bassa ma distinta, sovrapponendosi alle urla distanti. «Te l'avevo detto che quel tuo onore ti avrebbe fatto uccidere un giorno.»

–La Via dei Re, capitolo 66

Torol Sadeas è uno degli altoprincipi di Alethkar. Abile politico, conosciuto per la sua brutalità, combatté al fianco di Gavilar e di Dalinar Kholin per unificare la nazione. Dopo la morte del Re iniziò una lunga faida sotterranea con Dalinar per disputarsi il controllo del regno.

Emblema[]

Il simbolo di Sadeas è un biglifo giallo a forma di torre e martello su un campo di verde intenso[1]

Aspetto[]

Sadeas aveva il volto tondo e rubicondo, i capelli neri e ricci che gli arrivavano alle spalle. Era soliti indossare abiti frivoli e costosi, di pizzo e seta, sempre all'ultima moda. Sul campo di battaglia invece portava una stratopiastra dipinta di rosso, riccamente decorata.

Personalità[]

Sadeas era un uomo cinico, crudele e calcolatore. La sua spietatezza traspare nel trattamento disumano che riservava ai pontieri, costretti a fare da esca, caricando disarmati e senza protezioni contro il nemico per distrarlo dai suoi preziosi soldati.

I rapporti con Dalinar, un tempo suo amico intimo, sono molto peggiorati. Sadeas crede che lo Spinanera sia morto insieme a Gavilar, e che al suo posto ora ci sia solo un uomo debole e codardo, che preferisce il lavoro burocratico alla battaglia, il moralismo dei Codici e della Via dei Re, alla bella vita che il suo rango gli imporrebbe[2]. Giustifica il suo tradimento asserendo che lo ha fatto per il bene del regno, perché alla fine si tratta di una guerra di potere tra due visioni del mondo diametralmente opposte:

Non puoi avere un esercito con due generali, figliolo. Tuo padre e io siamo due vecchi spinabianca che vogliono entrambi un regno. È o lui o me. Ci siamo mossi in quella direzione fin dalla morte di Gavilar

–Sadeas, Parole di Luce, capitolo 89

Storia[]

Sadeas nacque nell'anno 1123[3]. Fu uno dei tre altoprincipi che appoggiarono la rivendicazione di Gavilar al trono di Alethkar. Mentre Dalinar si occupava di seminare il terrore nei loro nemici e Gavilar di amministrare il regno in rapida espansione, Sadeas, esperto di intrighi e politica, si occupava dei problemi prevenendo i tradimenti e i complotti dell'aristocrazia[4]. Alla fine, nel 1145 la coalizione riuscì a trionfare sui luminobili ribelli e ad unificare il regno.

Sadeas rimase influente a corte continuando a tessere e a disfare intrighi contro i nemici del sovrano. Nel 1163, Gavilar decise di porre fine una volta per tutte alla ribellione di Rathalas ed inviò sia Dalinar che Sadeas a soggiogare la città. La presunta morte dello Spinanera, caduto in un'imboscata, spinse Gavilar ad ordinare una risposta durissima. Sadeas convinto che il Re avrebbe ritrattato la sua posizione se avesse appreso che il fratello era ancora in vita, decise di tenerlo all'oscuro e di proseguire nel piano per rendere Rathalas un esempio per l'intero regno: la città fu bruciata e tutti i suoi abitanti massacrati[5].

Quando Gavilar scoprì l'esistenza dei Parshendi, Sadeas propose di attaccarli e conquistarli ma il sovrano rifiutò preferendo instaurare delle relazioni pacifiche[6]. L'anno successivo, durante l'attacco di Szeth, Sadeas rischiò la sua vita per cercare di salvare Gavilar, vestendo i suoi panni e fungendo da esca per l'assassino[7]. Lo shin però non abboccò all'espediente e riuscì ad uccidere comunque il re. Sadeas fu tra i primi a vedere il corpo del sovrano. Sarebbe stato il primo altonobile a offrire fedeltà a Elhokar quando invocò la guerra al Parshendi per vendicare suo padre[8].

La Via dei Re[]

Sadeas trasferì la sua armata nelle Pianure Infrante. I rapporti con Dalinar si raffreddarono considerevolmente ma nonostante che tra di loro non ci fosse più né stima né rispetto, continuarono a collaborare dietro le quinte per mantenere il regno unito.

Sadeas tuttavia ambiva ad aumentare la sua influenza sul Re, scalzando Dalinar dalla posizione di consigliere privilegiato di cui godeva presso il nipote. Per questo nella loro "collaborazione", Sadeas lasciava a Dalinar i compiti più sgradevoli mentre teneva per lui il ruolo di amico e adulatore del sovrano. Quando Dalinar chiese ad Elhokar la carica di Altoprincipe della Guerra, Sadeas trovò il modo per sabotarlo e ottenere maggior prestigio. Fingendo di tenere in gran conto del presunto attentato ai danni del Re e avanzando timori che l'iniziativa i Dalinar avrebbe potuto scatenare l'ira degli altiprincipi, Sadeas riuscì ad ottenne il titolo di Altoprincipe dell'Informazione.[9]

Settimane dopo, Sadeas presenta l'esito delle sue indagini sulla questione della cinghia rotta, scagionando di fatto Dalinar da qualunque accusa. E' il primo passo compiuto per guadagnare la fiducia del suo vecchio amico. Azioni come accettare di condurre attacchi congiunti agli altopiani o promettere di leggere La Via dei Re, tanto caro allo Spinanera, sono tutti piccoli passi volti a far abbassare la guardia al suo alleato.

Quando il Re cominciò a prendere in considerazione i nuovi "deliranti" consigli di Dalinar, Sadeas capì che era arrivato il momento di sbarazzarsi una volta per tutte del rivale[6]. L'occasione propizia si presentò durante un assalto all'altopiano della Torre, dove nel cuore della battaglia, Sadeas abbandonò il suo alleato, condannandolo a morte certa.

Il piano di Sadeas venne inaspettatamente mandato in fumo dall'intervento del Ponte Quattro, una delle squadre pontieri di sua proprietà. Desideroso di vendicarsi sugli schiavi nega a Dalinar di riscattarli, rifiutando tutte le sue offerte, finché non ottiene l'ennesima prova della follia del rivale: l'uomo gli propone di barattare i suoi pontieri, un migliaio di schiavi denutriti e facilmente rimpiazzabili, con una preziosa stratolama.

Non valgono nulla, sai. Sei uno dei dieci folli, Dalinar Kholin! Non vedi quanto sei pazzo? Questa sarà ricordata come la decisione più ridicola mai presa da un altoprincipe alethi!

–Sadeas schernisce Dalinar, La Via dei Re, capitolo 69

Parole di Luce[]

Sfumata l'occasione per uccidere Dalinar, Sadeas decise di portare la sua guerra fredda contro la casata Kholin su un nuovo livello. Quando fu proclamato l'editto per spingere i Principi a collaborare durante le sortite, Sadeas fu l'unico a disobbedire e ad ignorare il sistema di turni, presto seguito dal suo alleato Ruthar[10]. Per cercare di minare il ruolo di Altoprincipe della Guerra di Dalinar, Torol si finse oltraggiato per il negato accesso al campo dei Kholin dei suoi investigatori per non meglio specificate indagini e alla fine creò uno strappo con il trono rinunciando alla carica[11]

Nel contempo Sadeas iniziò ad avvicinare il giovane Adolin. Rimasto impressionato dalla suo bravura nel corso del duello con Eranniv, Sadeas pensava che il ragazzo potesse essere manipolato. Chiese quindi a Ialai di interrompere le pressioni sugli altri duellanti per non combattere con il ragazzo e di osservare l'evolversi degli eventi[12]. L'intrigo di Sadeas culminerà nel duello dei sei stratoguerrieri che senza il provvidenziale aiuto di Kaladin si sarebbe tramutato in una disastrosa disfatta per la famiglia Kholin, con la morte o la mutilazione dei figli di Dalinar. Lo scontro finisce perfino per ritorcersi contro Sadeas che troppo tardi si rende conto della trappola tesa dai Kholin e riuscì a salvarsi solo grazie a un cavillo giuridico[13].

Quando Dalinar e i suoi alleati partono per il cuore delle Pianure Infrante, Ialai propone al marito di approfittare del momento per mettere in atto un colpo di stato ed uccidere Elhokar, ma Sadeas rifiutò convinto che la spedizione si sarebbe tramutata in una sconfitta per i suoi nemici[14].

Sorprendentemente invece giunse notizia della vittoria di Dalinar, che non solo aveva sconfitto i Parshendi ma aveva anche riscoperto il sentiero per Urithiru. Sadeas e il suo esercito si recarono nella città-torre e aiutarono nelle operazioni di esplorazione dei suoi numerosi piani. Il principe partecipò ad una di queste ricognizioni e s'imbatte in Adolin. Sadeas rivelò al giovane come stava già pianificando delle voci che avrebbero svilato la recente vittoria e insinuato il dubbio nell'aristocrazia di un accordo segreto tra lo Spinanera e i Parshendi. La rabbia di Adolin eruttò in violenza e l'altoprincipe dopo una breve colluttazione rimase ucciso, con il suo coltello conficcato nell'occhio[15].

Giuramento[]

Il giorno successivo il corpo dell'altoprincipe fu ritrovato. Mentre diverse persone, tra cui Sebarial, vedevano la morte di Sadeas come "un problema risolto", Dalinar fu molto colpito dall'evento e chiese, per ironia della sorte, proprio ad Adolin di indagare e trovare l'assassino[16]. Dopo la morte di Torol, Ialai certa che l'omicidio fosse responsabilità di qualcuno della famiglia Kholin nominò in rappresaglia Meridas Amaram come nuovo Altoprincipe[17]. L'ostilità tra i Kholin e i Sadeas sarebbe continuata fino alla battaglia della piana di Thaylen , dove Odio corruppe le truppe di Sadeas e le rivolse contro la capitale di Thaylenah.

Citazioni[]

"Sadeas:Il premio vale qualunque prezzo, luminobile Dalinar. Vincere la competizione vale qualunque sforzo, qualunque spesa.
Dalinar: È una guerra. Non una gara.
Sadeas:Tutto è una gara. Tutti i rapporti tra gli uomini sono una gara nella quale qualcuno prevale e altri perdono. E alcuni stanno perdendo in modo piuttosto spettacolare.
"

— La Via dei Re, capitolo 15

"Sadeas:I Codici sono un mucchio di sciocchezze idealizzate, concepite da poeti per descrivere il modo in cui pensavano che dovessero andare le cose.
Dalinar: Gavilar ci credeva.
Sadeas: E guarda dove l'hanno portato.
"

— La Via dei Re, capitolo 15

"Questo stupido gioco sugli altopiani. Sulle prime mi appagava, ma sto arrivando a detestarlo. Io voglio la guerra, Ialai. "

— Parole di Luce, capitolo 5

"Era l’unica cosa che lo faceva sentire ancora vivo. Quella splendida, meravigliosa Eccitazione di essere sul campo di battaglia e di battersi, l’uno contro l’altro. Di rischiare tutto per il premio. Dominazione. Vittoria."

— Parole di Luce, capitolo 5

"Dalinar vuole giocare al politico ora, il che non è sorprendente. In segreto ha sempre voluto essere suo fratello. Fortunatamente per noi, Dalinar non è bravo in questo genere di cose. Il suo editto gli alienerà gli altri. Incalzerà gli altiprincipi e loro prenderanno le armi contro di lui, creando una spaccatura nel regno. E poi, con il sangue ai miei piedi e la stessa spada di Dalinar in mano, io forgerò una nuova Alethkar da fiamme e lacrime."

— Parole di Luce, capitolo 5

"Sadeas cercò dentro di sé qualche segno di emozione nell’apprendere che Elhokar era quasi morto. Non ne trovò nessuno tranne un debole senso di commiserazione. Provava affetto per il ragazzo, ma per ricostruire Alethkar, tutte le vestigia del precedente governo dovevano essere rimosse. Elhokar avrebbe dovuto morire. Preferibilmente in modo silenzioso, dopo che Dalinar fosse stato eliminato. Sadeas si aspettava di dover tagliare la gola del ragazzo di persona, per rispetto verso il vecchio Gavilar "

— Parole di Luce, capitolo 29

"Ho imparato ad accettare il mondo com’è, Amaram. È qualcosa che pochissime persone sono disposte a fare. Arrancano sperando, sognando, fingendo. Questo non cambia una folgorata cosa nella vita. Devi fissare il mondo negli occhi, in tutta la sua cupa brutalità. Devi riconoscere le sue depravazioni. Convivere con esse. È l’unico modo per realizzare qualcosa di significativo.»"

— Parole di Luce, capitolo 29

"Stava morendo, poco a poco. Come ogni uomo, vero, ma avvertiva quella morte incombere. Era lontana ancora decenni, sperava, ma proiettava una lunga, lunghissima ombra. L’unica via per l’immortalità passava per la conquista."

— Parole di Luce, capitolo 29

"«Ho costruito questo regno. So quanto è fragile, Ialai. Non dovrebbe essere così difficile abbatterlo.» Quello sarebbe stato l’unico modo per ricostruirlo da capo a dovere. Come riforgiare un’arma. Fondevi i resti della vecchia prima di creare il rimpiazzo."

— Parole di Luce, capitolo 29

"Dicevano che i guerrieri parshendi sul campo non si arrendevano mai, ma lui li aveva visti provarci una volta, molto tempo fa, il primo anno di guerra. Avevano posato le armi. Lui li aveva massacrati tutti personalmente, con Stratomartello e Piastra, sotto gli occhi dei loro compagni che si erano ritirati su un altopiano vicino. Nessun Parshendi aveva più negato a lui o ai suoi uomini il diritto di finire una battaglia nel modo adeguato."

— Parole di Luce, capitolo 29

"Alethkar ha davvero bisogno di essere forte. Così io la renderò con la potenza del pugno e il dominio del sangue."

— Parole di Luce, capitolo 29

"Lo Spinanera è morto quanto il vecchio Gavilar. Invece, due idioti governano questo regno, e ciascuno – in un certo senso – è l’ombra di un uomo che amavo. Io non sto strangolando Alethkar, figliolo. Sto cercando in tutti i modi di mantenerne alcuni pezzi abbastanza forti da sopportare il crollo che tuo padre sta causando."

— Parole di Luce, capitolo 50

"È morto Gavilar. Il vecchio re era ciò che spingeva mio padre e Sadeas a puntare nella stessa direzione."

— Adolin, Parole di Luce, Capitolo 55

"Non è quello che volevi? Risvegliarlo? No. La verità più profonda era che Sadeas non voleva indietro Dalinar. Voleva il suo vecchio amico fuori dai piedi, ed era così da mesi ormai, nonostante quello che fingeva di dire a sé stesso."

— Parole di Luce, capitolo 58

"Sadeas: Ammetto che in tuo padre è rimasto più spirito combattivo di quanto una volta temevo. Un piano notevole. Contattare i Parshendi, collaborare con loro per questo accordo. Hanno messo su un bello spettacolo, ho sentito. Di sicuro ha convinto Aladar.
Adolin: Non puoi credere davvero che sia stata tutta una messinscena.
Sadeas: Oh, per favore. Neghi forse che avesse un Parshendi tra la sua stessa scorta? Non è forse comodo che questi nuovi ‘Radiosi’ includano il capo della scorta di Dalinar e la tua stessa fidanzata?
"

— Parole di Luce, capitolo 89

"Non puoi avere un esercito con due generali, figliolo. Tuo padre e io siamo due vecchi spinabianca che vogliono entrambi un regno. È o lui o me. Ci siamo mossi in quella direzione fin dalla morte di Gavilar.»"

— Parole di Luce, capitolo 89

Fonti[]

Altiprincipi
Alethkar AladarBethabDalinar KholinHathamRutharRoionSebarialTorol SadeasThanadalVamah
Jah Keved AbrialBoriarEvinorJal MalaValam
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