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Cimatica | Una luce per vedere |
Punto di Vista: Kaladin
ambientazione: Pianure Infrante
Epigrafe[]
“ | Camminai da Abamabar a Urithiru | ” |
–Questa citazione dall'Ottava Parabola de La via dei re sembra contraddire Varala e Sinbian, che affermano entrambe che la città non era accessibile a piedi. Forse fu costruita una via, o forse Nohadon parlava in modo metaforico. |
Sommario[]
“ | Dite loro che non finirà qui. Dite loro che io ho scelto di non togliermi la vita, e non c'è alcun modo nella Dannazione per cui la cederò a Sadeas. | ” |
–La Via dei Re, capitolo 34 |
Kaladin riprende coscienza e si ritrova legato per le caviglie, a testa in giù, fuori dalla caserma. Syl gli dice che Lamaril è stato giustiziato mentre Gaz è stato lasciato al suo posto. Quando l'ex-lanciere gli domanda perché è ancora vivo, Syl accenna a qualcosa riguardo ad un esempio. Kaladin capisce che dovrà affrontare il giudizio del Folgopadre, una prova che consiste nell'essere lasciati fuori, esposti alla furia di un'Altempesta per provare l'innocenza o la colpevolezza di una persona.
L'altempesta sta per arrivare e Syl va a chiamare Roccia, Teft e Moash. I tre gli raccontano del disastro della battaglia e gli promettono che il Ponte Quattro onorerà la sua memoria, per tutto quello che ha fatto, e che non torneranno come erano prima. Kaladin invece dice loro che sopravviverà e che non si piegherà a Sadeas. Prima che i tre si ritirino, Teft gli dà un cielomarco come portafortuna[1].
Quindi il Folgomuro si scaraventa su di lui.
Personaggi[]
Apparsi[]
Menzionati[]
Luoghi e termini menzionati[]
Note[]
- ↑ Recita un proverbio: "Porta una sfera con te nell'altempesta e almeno avrai luce per vedere"