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Occhi, mani o sfere? | La galleria delle mappe |
Punto di Vista: Kaladin
ambientazione: Pianure Infrante
Epigrafe[]
“ | Mi hai accusato di arroganza nella mia missione. Mi hai accusato di perpetuare il mio rancore contro Rayse e Bavadin. Entrambe le accuse sono vere. | ” |
Sommario[]
“ | La tradizione è il testimone cieco che usano per condannarci, Teft. È la bella confezione in cui avvolgono le loro menzogne. Ci induce a servirli. | ” |
–Kaladin, La Via dei Re, capitolo 23 |
Il Ponte Quattro è al servizio raccolta pietre. Roccia e Teft sono alla ricerca della nodoserba[1]. Kaladin invece è vicino al carro, e si occupa di legare e nascondere nella parte inferiore del mezzo i fasci di canne raccolte. Kaladin cerca di parlare con gli altri pontieri ma da loro riceve ancora indifferenza. L'ex lanciere si rende conto che nessuno è ancora disposto a seguirlo a meno che non trovi un modo per rendere la loro vita degna di essere vissuta.
Più tardi, Kaladin, Roccia, e Teft riescono ad intrufolarsi nel deposito dei carri e a recuperare i fasci di nodoserba. Successivamente[2] i tre si recano alla Voragine dell'Onore dove iniziano ad estrarre la linfa dalle piante.
Durante il lavoro i tre chiacchierano per la prima volta e Roccia rivela il motivo per cui è finito a fare il pontiere. Teft rifiuta di parlare del suo passato mentre Kaladin è reticente e dice che ha ucciso un uomo, ma che per quell'omicidio è stato graziato da qualcuno di importante. Conclude in modo criptico dicendo che è un pontiere perché gli occhichiari non la la prendono bene quando si rifiutano i loro doni.
Personaggi[]
Apparsi[]
Menzionati[]
Luoghi e termini menzionati[]
Note[]
- ↑ Il fatto che il Mangiacorno possa vedere Syl si rivela di grande aiuto perché la spren accelera notevolmente la ricerca delle piante
- ↑ Prima, guidati da Syl, si dirigono verso il retro di una taverna dove la spren ha trovato delle bottiglie di liquore quasi integre da usare per stoccare l'antisettico.