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Jasnah Kholin
Shuravf Jasnah Fan art di Shuravf
Status personale
Status

Viva

Prima apparizione

La Via dei Re: Capitolo 5

Data di nascita

1139

Lignaggio

Casata Kholin

Nazionalità

Alethi

Parenti
Status professionale
Affiliazione
Occupazione

Storica

Titoli
  • Principessa degli Alethi (ex)
  • Regina di Alethkar
Rango

Luminosità

Arma

Stratolama

Abilità
  • Spiccato talento politico;
  • Profonda conoscenza dell'animutazione;
Poteri

Vincolaflussi (Altrovocanti)

Caratteristiche fisiche
Razza

Umana

Sesso

Femmina

capelli

neri

occhi

viola pallido


Io penso che qualcosa di innato dentro di noi capisca che cercare il bene della società è solitamente meglio anche per l'individuo. L'umanità è nobile, quando le diamo la possibilità di esserlo. La nobiltà è qualcosa che esiste indipendentemente da qualunque decreto divino.

–Jasnah, La Via dei Re, capitolo 29

Jasnah Kholin è la principessa eretica di Alethkar, sorella di Re Elhokar. Lei è un'accademica, una veristataliana e una vincolaflussi.

Aspetto[]

Jasnah è una donna dalla carnagione chiara, alta e magra. Ha gli occhi color viola pallido e i capelli neri, tirati su mediante un ornamento d'oro a forma di pergamena e due lunghi spilli, arrivano all'altezza delle spalle ma se liberati sfiorano tranquillamente il girovita[1]

Storia[]

Primi anni (1139-1167)[]

Jasnah nasce nel 1139, primogenita di Gavilar e Navani Kholin. Otto anni dopo[2] nacque suo fratello Elhokar. Sin da piccola mostrò di possedere una spiccata intelligenza, al punto che già a sei anni era in grado di far notare alla madre i suoi errori logici quando la metteva a letto[3]. A seguito dell'unificazione di Alethkar, Jasnah assunse il titolo di principessa degli alethi.

Quando suo padre fece ritorno dalla spedizione che scoprì i parshendi, chiese a Jasnah di stilare un resoconto[4]: l'incontro con le nuove creture sembrava aver cambiato Gavilar e, per la prima volta nella sua vita, Jasnah sentì una connessione con lui, trascorrendo intere serate a discutere con lui delle scoperte compiute[5].

Nel 1167, Jasnah partecipò alle celebrazioni, tenute a Kholinar, per la firma del trattato tra Alethi e Parshendi. Durante il banchetto, la donna ammise pubblicamente la sua eresia, rifiutando di unirsi ad una Devoteria e negando l'esistenza stessa dell'Onnipotente[6].

Sul finire dei festeggiamenti Jasnah si allontanò dal salone della festa per incontrarsi in segreto con un'assassina di nome Liss. Durante il tragitto Jasnah venne costretta ad affrontare in duello un figura oscura e nel panico finì perfino a Shadesmar.

Uscita indenne dalla disavventura, Jasnah si affrettò a raggiungere la sicaria, alla quale negò il permesso di uccidere Aesudan, ordinandole di limitarsi a spiare e riferire. Subito dopo Jasnah sentì le urla provenire dagli appartamenti di Gavilar: fu la prima ad accorrere sul posto, la prima a vedere il corpo esanime del padre.

Mentre piangeva per il dolore, i tre leader Parshendi, Klade, Gangnah e Varnali l'avvicinarono e si assunsero tutta la responsabilità dell'omicidio, ma affermando di essere addolorati per la sua perdita e che Gavilar stava per fare qualcosa di troppo pericoloso. Fu Jasnah a tradurre a Sadeas e Dalinar le ultime parole scritte lasciate dal padre[7].

I viaggi (1167-1173)[]

Travolta dagli eventi e spronata dalle troppe domande senza risposta, Jasnah iniziò ad indagare sull'identità dell'assassino in bianco e sull'origine dei suoi misteriosi poteri, iniziando così la sua ricerca[6]. Per un certo periodo rimase sulle Pianure Infrante e prima di ripartire affidò allo zio la custodia di alcuni suoi libri[8].

Durante i suoi viaggi, alla ricerca di informazioni, scoprì i suoi poteri e il suo legame con lo spren Avorio. Per nascondere al mondo la sua natura di Vincolaflussi, Jasnah iniziò a mostrarsi in pubblico con un'animutante falso, suscitando però l'ira delle Devoterie per le quali era oltraggioso che un'eretica fosse entrata in possesso di una preziosa reliquia dei tempi antichi. Intorno al 1169 iniziò ad interessarsi ai miti e alle leggende che circondavano i Nichiliferi e formulò sul loro conto una inquietante teoria.

Agli inizi del 1173, Jasnah ricevette una lettera di una certa Shallan Davar, che la supplicava di poter diventare la sua allieva. La principessa alethi acconsentì e le ordinò di recarsi a Dumadari entro due settimane. Il previsto incontrò saltò e Jasnah comunicò alla ragazza veden la sua prossima meta.

Eventi recenti[]

La Via dei Re[]

Dopo quasi sei mesi di viaggi, Jasnah giunse a Kharbranth e salvando la nipote[1] di Re Taravangian da un crollo, si garantì l'accesso al Palanaeum, la biblioteca più antica e vasta di Roshar. In questa circostanza ebbe finalmente modo di incontrare Shallan Davar. Dopo aver valutato le sue conoscenze, Jasnah stabilì che le lacune della ragazza erano troppo gravi per permetterle di studiare con lei, e fu costretta a respingerla. La Veden non si arrese e dimostrando tutta la sua tenacia, riuscì a convincere la principessa alethi a cambiare idea e ad accettarla come allieva.[9]

Shallan trascorse i successivi due mesi a studiare la storia e gli eventi dell'omicidio di Gavilar, finché Jasnah decise di cambiare il suo addestramento, facendola cimentare nello studio della filosofia. Portò quindi con sé la sua allieva per un'esperienza "sul campo", che consistette nell'uccisione di una banda di rapinatori particolarmente violenti. La principessa alethi, una volta tornata nei suoi appartamenti, chiese alla sua pupilla di stabilire, in base allo studio delle diverse scuole filosofiche, se le sue azioni fossero state giuste o sbagliate. Jasnah non immaginava che usare un'animutante -che Shallan considerava sacro- per uccidere avrebbe dato alla sua pupilla la spinta necessaria per portare a termine il furto dell'animutante che progettava da lungo tempo[4].

Alcune settimane dopo, Shallan dopo essere scesa nella biblioteca per trovare una biografia su Gavilar, ritornò nell'alcova insieme a fratello Kabsal, un fervente che da tempo chiedeva udienza a Jasnah. La donna non prestò molta attenzione ai due, ma quando Shallan corse via visibilmente agitata, s'insospettì e la seguì poco dopo per accertarsi che stesse bene. Non ricevendo risposta, varcò la soglia della sua stanza e trovò la ragazza riversa a terra, in un lago di sangue. Jasnah chiese immediatamente aiuto e la veden venne subito trasferita in uno degli ospedali della città[5].

Alcuni giorni dopo, Jasnah si recò in visita dalla ragazza e ammise di sentirsi in colpa per il suo tentato suicidio; inoltre avendo appreso della sua intenzione di tornare a casa, Jasnah donò alla sua pupilla un testo a lei molto caro, il "Libro della pagine infinite". Ad accertarsi delle condizioni di Shallan giunse anche fratello Kabsal portando con sé l'immancabile pane e marmellata. Jasnah viene persuasa ad assaggiarli ma la donna diffidando ancora del fervente, all'ultimo istante animutò, con i suoi poteri, il pane e la marmellata pensando che fossero avvelenati. I suoi sospetti vennero presti confermati: Kabsal cadde a terra morto in pochi istanti e Shallan iniziò a manifestare a sua volta i violenti sintomi dell'avvelenamento. Jasnah cerca subito di animutare il sangue della sua pupilla per eliminare la tossina, ma Shallan pensando che la donna non potesse agire senza il vero animutante, gli restituisce l'oggetto rubato, rivelando il suo crimine [10].

Ferita e allo stesso tempo furiosa per il tradimento della sua pupilla, Jasnah comunicò a Shallan che l'indomani sarebbe stata imbarcata su una nave per far ritorno a Jah Keved e le assicurò che dopo questa idiozia, nessuno al mondo le avrebbe mai più concesso di intraprendere la via dell'erudizione.

Contro ogni aspettativa invece Shallan si presentò al suo cospetto al Palanaeum. La ragazza sostenne una serie di deduzioni che l'avevano portata alla verità: l'animutante di Jasnah era un falso, ed era lei stessa a compiere le animutazioni. Alla fine, la principessa alethi si riconciliò con la sua studentessa, con la promessa che la ragazza non le avrebbe mai più mentito né avrebbe più rubato.

Jasnah le mostrò quindi il frutto dei suoi anni di ricerche sui Nichiliferi, e Shallan, al termine della lettura delle sue note, concordò con le conclusioni della sua maestra. Jasnah ammise che nel Palanaeum non aveva più niente da apprendere, e decise di spostarsi nell'epicentro di tutte le vicende: le Pianure Infrante.

Parole di Luce[]

Jasnah giocava con il pericolo come un bambino giocava con un cremling prigioniero, e ne usciva sempre indenne.

–Parole di Luce, capitolo 35

Jasnah scelse la Piacere del Vento, la nave del capitano Tozbek, per compiere il lungo viaggio verso le Pianure Infrante[11].

Durante la traversata, Jasnah si preoccupò di aiutare la famiglia di Shallan. Donò loro una consistente somma di denaro per tenere a bada i creditori e si adoperò per la riparazione dell'animutante rotto, contattando Navani, sua madre e brillante artifabriana. Con lei cercò di risolvere anche il problema di alleanze della Casata Davar, insistendo per un accordo di fidanzamento tra la sua pupilla e Adolin Kholin.

Oltre a tutto ciò, Jasnah non mancò di curare l'istruzione di Shallan e le due discussero a lungo della natura degli spren, di Shadesmar, dei Cavalieri Radiosi della Teoria dei Tre Regni. Quando la sua allieva le rivelò di aver visto uno strano spren sulla nave, Jasnah le chiese di dedicare tutta la sua attenzione a studiarlo, perché sarebbe stata la prima da secoli, ad avere questa opportunità[12].

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Vicino Cripte basse, la Piacere del Vento fu attaccata da un gruppo di mercenari al soldo dei Sanguispettri. Jasnah venne sorpresa nella sua cabina e pugnalata al cuore. In realtà, i sicari erano all'oscuro della natura di Vincolaflussi di Jasnah, così la donna evitò la morte usando le proprietà curatrici della folgoluce e riuscì a Shadesmar tramite il flusso della Traslazione. Jasnah viaggiò per mesi nello Shadesmar, acquisendo molte informazioni e conoscenze sugli antichi Cavalieri Radiosi e sulla natura della prossima Desolazione. Nei primi giorni del 1174, Jasnah tornò nel Reame Fisico e incontrò Arguzia che l'aggiornò degli ultimi eventi e del ruolo avuto dalla sua pupilla.


Personalità[]

Jasnah è una persona dal carattere forte, fiduciosa nelle sue capacità e perfino testarda. Appare come una persona dallo sguardo perennemente severo e serio, eppure come nota Shallan, quella potrebbe essere solo una facciata:

A volte pareva una studiosa severa irritata dalle sue interruzioni. Altre volte pareva esserci un accenno di umorismo beffardo dietro quella facciata austera.

–La Via dei Re, capitolo 29

Jasnah ama studiare e incoraggia gli altri a cercare la propria strada per l'erudizione[13]. Spesso Jasnah, anziché fornire la risposta ad una domanda, sprona Shallan a trovare da sola la sua verità, per poi discutere delle sue conclusioni[4]. Il suo amore per la ricerca però si tramuta in pura irritazione per tutto ciò che potrebbe distrarla o interromperla dai suoi studi. Pensa che la Storia sia la branca delle arti più importante e svilisce le arti visive, considerandole una frivolezza[1]; il rapporto con Shallan mitigherà le sue posizioni in merito.

Jasnah ha anche un lato più oscuro. A volte agisce in modo brusco, e può essere eccezionalmente scortese[14], e non ha alcun riguardo nei confronti dei criminali violenti, non esitando ad ucciderli per riportare l'ordine, come ha dimostrato a Kharbranth[4]

Jasnah è atea e per il suo rifiuto di aderire ad una devoteria è entrata in conflitto con la Chiesa Vorin. Questo le ha causato il disprezzo di grossi pezzi della società alethi che non ha esitato ad ostracizzarla ma d'altra parte rivela un lato importante del carattere di Jasnah: il rifiuto di scendere a compromessi e il rifiuto dell'ipocrisia. Jasnah avrebbe potuto accontentare i ferventi, scegliere una devoteria e continuare nei suoi studi senza mostrare alcun amore per l'Onnipotente. Invece, ha preferito esprimere il suo rifiuto pubblicamente, creando grandi nemici per se e la sua famiglia, accettando così tutte le conseguenze della sua decisione.

Relazioni[]

Jasnah ha grande stima di Taravangian,e rimprovera Shallan quando osa prenderlo in giro. Questo perché il re di Kharbranth gli ricorda il carattere onesto, sincero ed interessato di suo zio, Dalinar, verso cui Jasnah ha sempre provato grande affetto. [13]

Citazioni[]

"L'ignoranza quasi mai è insolita, signorina Davar. Più vivo, più giungo a capire che è lo stato naturale della mente umana. Ci sono molti che si sforzerebbero di difendere la sua santità e poi si aspetterebbero che tu rimanessi impressionata dai loro sforzi."

La Via dei Re, capitolo 5


"Shallan: Tengo un diario da quando ero bambina, per poter esercitare le mie capacità di scrittura.
Jasnah:Congratulazioni. Se mi dovesse servire qualcuno per scrivere una dissertazione sul suo pony impagliato o fornire un resoconto di un ciottolo interessante che ha scoperto, ti manderò a chiamare.
"

La Via dei Re, capitolo 5


"Qual è il punto della ricerca se non trarre conclusioni?"

La Via dei Re, capitolo 29


"Essere giovani riguarda l'azione. Essere eruditi riguarda l'azione informata"

La Via dei Re, capitolo 29


"Troppi studiosi reputano la ricerca un'occupazione puramente cerebrale. Se non facciamo nulla con la conoscenza che otteniamo, allora abbiamo sprecato il nostro studio. I libri possono immagazzinare informazioni meglio di noi: quello che noi siamo in grado di fare, a differenza dei libri, è interpretare. Perciò se una persona non ha intenzione di trarre conclusioni, tanto vale che lasci le informazioni nei testi."

La Via dei Re, capitolo 29


"Io perdono sempre la curiosità. La considero una delle emozioni più genuine."

La Via dei Re, capitolo 29


"L'ateismo non è una malattia, Vostra maestà. Non è come se mi fosse venuto uno sfogo al piede."

La Via dei Re, capitolo 29


"È necessario che qualcuno, qualche cosa invisibile, dichiari quello che è giusto affinché sia giusto? Io credo che la mia stessa moralità - che risponde solo al mio cuore - sia più certa e vera di quelli che fanno ciò che è giusto solo perché temono una punizione."

La Via dei Re, capitolo 29


"Io penso che qualcosa di innato dentro di noi capisca che cercare il bene della società è solitamente meglio anche per l'individuo. L'umanità è nobile, quando le diamo la possibilità di esserlo. La nobiltà è qualcosa che esiste indipendentemente da qualunque decreto divino."

La Via dei Re, capitolo 29


"In effetti, a me sembra che invecchiamento, saggezza e curiosità siano sinonimi. Più invecchiamo, più è probabile che rifiutiamo le risposte semplici."

La Via dei Re, capitolo 36


"Per molti, scrivere storia non riguarda la verità, bensì presentare l'immagine più lusinghiera di loro stessi e delle loro motivazioni."

La Via dei Re, capitolo 45


"Be', vedete, per diventare esperti nello scusarsi, prima bisogna commettere errori. Quello è il vostro problema, Jasnah. Siete decisamente un disastro nel commetterli."

— Shallan su Jasnah, La Via dei Re, capitolo 48


"Troverai uomini saggi in qualunque religione, Shallan, e uomini buoni in ogni nazione. Coloro che cercano davvero la saggezza sono quelli che riconosceranno la virtù nei loro avversari e che apprenderanno da coloro che li disingannano dagli errori."

La Via dei Re, capitolo 48


"Mi colpisce che la religione - nella sua essenza - cerchi di prendere eventi naturali e ascrivere a essi cause sovrannaturali. Io, invece, cerco di prendere gli eventi sovrannaturali e trovare i significati naturali dietro di essi. Forse è la linea di confine ultimo tra la scienza e la religione. Le facce opposte di una carta."

La Via dei Re, capitolo 72


"C’è un segreto che devi imparare, bambina.Un segreto che è perfino più importante di quelli relativi a Shadesmar e agli spren. Il potere è un’illusione della percezione. Non fraintendermi. Certi tipi di potere sono reali: il potere di comandare eserciti, il potere di Animutare. Questi entrano in gioco molto meno spesso di quanto penseresti. Su base individuale, in molte interazioni, questa cosa che chiamiamo potere – autorità – esiste solo in quanto percepita. Tu dici che io possiedo ricchezza. Questo è vero, ma hai anche visto che non la uso spesso. Dici che ho autorità come sorella di un re. Ce l’ho. Eppure gli uomini di questa nave mi tratterebbero esattamente allo stesso modo se fossi una mendicante che li avesse convinti che sono la sorella di un re. In tal caso, la mia autorità non sarebbe qualcosa di reale. Sarebbe solo vapore... un’illusione. Io posso creare un’illusione del genere per loro, e puoi farlo anche tu."

Parole di Luce, capitolo 1


"Jasnah giocava con il pericolo come un bambino giocava con un cremling prigioniero, e ne usciva sempre indenne."

Parole di Luce, capitolo 35


"La forza di una donna non dovrebbe essere nel suo ruolo, qualunque sia quello che sceglie, ma nel potere di scegliere quel ruolo. "

Parole di Luce, capitolo 65


"Quella ragazza non ha mai avuto la decenza di sbagliarsi una quantità appropriata di volte."

Navani su Jasnah Kholin, Parole di Luce, capitolo 77


"A volte aveva l’empatia di un cadavere,vero?"

Navani su Jasnah Kholin, Parole di Luce, capitolo 77


"Solo Chana sa se alle volte mi sono domandata come ho fatto ad allevare quella bambina senza strangolarla. Quando aveva sei anni, faceva notare i miei errori logici mentre cercavo di metterla a letto all’ora giusta."

Navani su Jasnah Kholin, Parole di Luce, capitolo 77


"Shallan: Ho sempre pensato che fosse nata trentenne.
Navani:Oh, è così. È solo che ci sono voluti circa trent’anni perché il suo corpo si mettesse in pari.
"

— Shallan e Navani, Parole di Luce, capitolo 77

Galleria[]

Fonti[]

Casata Kholin
Membri Dalinar KholinGavilar KholinNavani KholinEvi KholinAdolin KholinRenarin KholinJasnah KholinElhokar KholinAesudan KholinGavinor Kholin
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