Il Ponte Quattro (Bridge Four) è un'unità di ex-pontieri, integrata nell'esercito di Dalinar Kholin, con il compito di proteggere il Re e la famiglia Kholin da qualunque minaccia esterna.
Simbolo[]
Il Ponte Quattro utilizza come emblema il glifo "Vev" (Quattro, in Alethi) che sormonta il glifo "Gesheh" (Ponte, in Alethi) stilizzato come un ponte che attraversa una voragine[2].
Storia[]
Il Ponte Quattro, originariamente, era una delle squadre di schiavi pontieri che facevano parte dell'armata dell'Altoprincipe Sadeas.
A causa del suo alto tasso di mortalità, il più alto tra tutte le squadre[3], essere assegnati al Ponte Quattro era considerata l'equivalente di una condanna a morte, e non di rado veniva utilizzato per punire soldati e schiavi indisciplinati. Proprio per questa ragione, quando Kaladin si guadagna l'ostilità del sergente Gaz, questi non esita a farlo reclutare nella squadra maledetta.
Kaladin passa diverse settimane nella squadra e solo dopo aver sfiorato il suicidio, decide di prendere la leadership il ruolo di capoponte e di proteggere i suoi uomini. Kaladin si scontra tuttavia con l'iniziale diffidenza dei pontieri, ma con il tempo riesce a guadagnarsi la loro fiducia, affrontando in prima linea le sortite, salvando i feriti e creando uno spirito di gruppo. Sotto la sua guida, il Ponte Quattro riduce drasticamente le sue perdite e diventa la migliore squadra dell'esercito.
Per arginare il risentimento delle altre squadre, Gaz assegna sempre più spesso il Ponte Quattro al servizio burrone. Durante la lunga raccolta di materiale, Kaladin e i suoi uomini maturano l'idea di addestrarsi segretamente alle armi e di tentare la fuga dalle pianure[4].
Durante la Battaglia della Torre, Sadeas tradisce Dalinar e lo abbandona nel mezzo dello scontro con i Parshendi. Il Ponte Quattro trova in questa circostanza l'occasione di cui avevano bisogno per fuggire; tuttavia, alla fine, osservando la carneficina in corso e persuaso dai suoi uomini, Kaladin baratta il sogno di libertà con la scelta più onorevole: tornare indietro e salvare l'armata dei Kholin[5].
Tornati ai campi militari, Dalinar scambia la libertà di tutte le squadre di pontieri di Sadeas, con la sua stratolama. Quindi, pone Kaladin al comando di tutti i pontieri che vorranno arruolarsi nell'esercito e chiede esplicitamente che il Ponte Quattro diventi a pieno titolo il corpo a guardia della sua famiglia[6].
Membri[]
Leader[]
Capisquadra (Tenenti)[]
Membri conosciuti []
Il Simbolo "†" : indica i pontieri deceduti durante La Via dei Re; il simbolo "††" indica invece quelli morti durante gli eventi di Parole di Luce
Fonti[]
- ↑ Parole di Luce, capitolo 9
- ↑ Rivelato da Isaac Stewart, durante il Jordancon del 2014
- ↑ La Via dei Re, capitolo 9
- ↑ La Via dei Re, capitolo 27
- ↑ La Via dei Re, capitolo 68
- ↑ La Via dei Re, capitolo 73
Ponte Quattro | |
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Comandante | Kaladin |
Tenenti | Teft • Roccia • Sigzil • Moash • Sfregio |
Soldati | Bisig • Dabbid • Drehy • Eth • Hobber • Leyten • Lopen • Lyn • Pedin • Peet • Rlain • Torfin • Yake • Huio |
Deceduti | Adis • Amark • Arik • Beld • Corl • Delp • Dunny • Gadol • Idolir • Jaks Senzaorecchio • Koolf • Malop • Mart • Mappe • Murk • Narm • Rod • Treff |