Le Cronache della Folgoluce Wiki
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I Codici di Guerra Alethi (Alethi Codes of War) sono una raccolta di norme di comportamento per gli ufficiali e i soldati in tempo di guerra.

Storia[]

Anticamente, forse al tempo dei Regni Argentei, i Codici erano in vigore e tutti i militari erano tenuti a rispettarli. Nel corso dei secoli, come conseguenza della dissoluzione degli antichi reami e la formazione dei principati, i Codici caddero lentamente in disuso.

In epoca moderna fu Gavilar Kholin a reintrodurre il loro utilizzo[1]. La relativa debolezza della monarchia alethi non permise la loro applicazione integrale, così, l'applicazione dei Codici venne lasciata a discrezione della coscienza degli occhichiari. Il risultato fu che il desiderio del Re di ripristinare un minimo di onore nel popolo alethi, fu visto solo come l'ennesima stranezza di un sovrano debole.

Dopo l'assassinio di Gavilar, fu suo fratello a continuare la crociata per ristabilire i Codici. Il principe impose che tutti i membri della Casata Kholin e il campo militare da loro governato rispettasse le antiche normative. Ancora una volta gli alethi, anziché imitare l'esempio di Dalinar si preoccuparono di emarginarlo e denigrarlo:

I Codici sono un mucchio di sciocchezze idealizzate, concepite da poeti per descrivere il modo in cui pensavano che dovessero andare le cose.

–Sadeas, La Via dei Re, capitolo 15

Ci guardi dall'alto in basso come un uomo che sta in piedi su un unico foglio di carta e che per questo si ritiene tanto in alto da poter vedere per miglia e miglia. Be', io penso che quel libro di Gavilar sia crem, e chei Codici siano menzogne che la gente fingeva di seguire in modo da poter giustificare le proprie coscienze raggrinzite

–Sadeas, La Via dei Re, capitolo 54

Dopo il tradimento di Sadeas, Dalinar comprende di aver sbagliato. Ha trattato i luminobili come persone adulte, chiedendo loro di applicare i Codici, ma questo avrebbe presupposto un minimo di onore e di dignità degli altoprincipi...ed essi erano sprovvisti perfino di quello. Per cui Dalinar cambia la sua strategia: da quel momento tutti gli occhichiari nei campi sarebbero stati trattati da bambini e da reclute, a cui non si chiede di fare qualcosa: lo si esige[2]. Dalinar ha intenzione di sfidare i suoi pari e di imporre agli altoprincipi di rispettare i Codici obbligatoriamente.

I Codici[]

Prontezza
L’ufficiale sarà preparato in tutti i momenti per la battaglia. Mai ubriaco di vino, mai senza la sua arma
Ispirazione
L’ufficiale indosserà la sua uniforme in pubblico, per sembrare pronto alla guerra e dar forza alle sue truppe.
Controllo
L’ufficiale si asterrà da inutili duelli, dispute o zuffe con altri ufficiali nell’accampamento, per prevenire lesioni a uomini che possono essere necessari a comandare.
Comando
L’ufficiale non richiederà ai suoi soldati nessuna azione che non sarebbe disposto a compiere egli stesso.
Onore
L’ufficiale non abbandonerà alleati sul campo né cercherà profitto dalla perdita dei suoi alleati

Scopo[]

Prese singolarmente, le regole dei Codici erano solo delle piccole seccature, ma nel loro insieme rappresentavano un impegno gravoso per lo stile di vita alethi: sempre in uniforme, sempre armati, sempre sobri. Essere sempre vigili mentre si era sotto la minaccia di un attacco. Adolin riflette parecchio sul significato e sullo scopo dei Codici e alla fine giunge ad una conclusione:

Forse i Codici non riguardavano solo proteggersi contro i Parshendi. Forse riguardavano qualcosa di più: dare agli uomini dei comandanti che potevano rispettare e su cui potevano fare affidamento. Trattare la guerra con la serietà che meritava. Forse tutto stava a non trasformare una zona di guerra in un festival. Gli uomini comuni dovevano rimanere in guardia, vigili. Pertanto, Adolin e Dalinar facevano lo stesso. Adolin si fermò in mezzo alla strada. Nessuno gli inveì contro o gli urlò di spostarsi: potevano vedere il suo rango. Si limitarono a girargli attorno. Credo di capire ora, pensò. Perché gli ci era voluto così tanto?

–La Via dei Re, capitolo 58

Fonti[]

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