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Adolin Kholin
Adolin Fan art di exmakina[1]
Status personale
Status

Vivo

Prima apparizione

La Via dei Re: Capitolo 12

Data di nascita

1150

Lignaggio

Casata Kholin

Nazionalità

Alethi

Parenti
Status professionale
Affiliazione
Occupazione

Soldato

Titoli

Principe

Rango

2° dahn

Arma

Stratolama

Abilità
  • Notevole spadaccino
  • Capacità di usare gli Strati
Caratteristiche fisiche
Razza

Umana

Sesso

Maschio

capelli

Biondo dorato e neri

occhi

azzurri


Adolin Kholin è un principe alethi e terzo nella linea di successione al trono di Alethkar[1]. E' un'abile duellante e uno dei più talentuosi stratoguerrieri dell'esercito alethi. Adolin è il primogenito di Dalinar Kholin e fratello maggiore di Renarin.

Aspetto[]

Adolin era un uomo alto, dagli occhi azzurri[2] e dai capelli biondi dorati spruzzati di nero[3]. Il colore dei capelli di Adolin, fa pensare a Kaladin che sua madre possa essere di Rira[4]

Storia[]

Adolin nacque nel 1150[5] e visse a Kholinar insieme alla sua famiglia. A sei anni iniziò il suo addestramento con la spada[6] e all'età di sedici anni ereditò una stratopiastra[5], da parte della famiglia della madre . Successivamente duellando con un "damerino" occhichiari, chiamato Tinalar, ottenne la sua stratolama[7]. Venne affidato alle cure del maestro d'armi Zahel[8] e su insistenza del padre, Adolin entrò a far parte per due mesi di una squadra di lancieri, per fargli sperimentare le fatiche dei suoi sottoposti.[9]

Quando Re Gavilar venne assassinato dall'assassino in bianco, l'armata Kholin partì alla volta delle Pianure Infrante e Adolin si unì alla spedizione di vendetta contro i Parshendi.

La Via dei Re[]

Nel 1173, Adolin era al seguito del padre e di diversi altoprincipi per partecipare alla caccia all'abissale organizzata dal Re. Durante il tragitto il ragazzo rivela al fratello la sua preoccupazione per le crescenti dicerie sulla salute mentale del padre, ed è avvilito per la scarsa reputazione di cui gode tra l'alta società alethi[5].

Una volta giunti a destinazione la caccia inizia nel peggiore dei modi: l'abissale infatti non emerge sull'altopiano dove erano posizionati esche e cacciatori ma su quello "sbagliato" ovvero quello che ospitava i civili e la corte. Adolin intervenne immediatamente, insieme al padre e al Re. Durante lo scontro, a causa dell'improvvisa rottura del sottopancia della sua sella, Elhokar cadde da cavallo e per poco non venne ucciso dal granguscio.

Tutt'altro che convinto della natura incidentale dell'evento, il Re esortò lo zio ad aprire un'inchiesta e di scovare un’eventuale complotto contro la corona. Dalinar incaricò Adolin di occuparsi delle indagini; il ragazzo accettò e ventilò subito l’ipotesi che dietro la vicenda si nascondesse la mano di Sadeas. Dalinar negò categoricamente e cercò di far cambiare idea al figlio mostrandogli prima come l’altoprincipe - aldilà delle sue meschinità - stesse lavorando per consolidare l’autorità di Elhokar, e poi raccontandogli cosa fece Sadeas durante la notte dell’assassinio di Gavilar. Nonostante tutto, Adolin continuò a non fidarsi del luminobile e chiese al padre di essere almeno più prudente nei riguardi di Sadeas.

Nei giorni seguenti, le indagini dimostrarono solamente che era impossibile stabilire con certezza se la cinghia fosse stata davvero sabotata[10]. Insoddisfatto dalle conclusioni dell'inchiesta, Elhokar nominò Sadeas come Altoprincipe dell'Informazione. Forte della sua nuova posizione di potere, Sadeas rivolse le sue attenzioni sulla Casata Kholin, chiedendo loro campo libero per i suoi magistrati. Adolin, deluso dall'inerzia del padre, che sembrava non accorgersi del pericolo a cui la sua famiglia stava incorrendo, rovesciò su Dalinar tutto quel che pensava a proposito delle sulle visioni e della sua recente condotta[11]. I successivi fallimenti diplomatici, spinsero Dalinar a dare credito alle parole del figlio e a scegliere la strada dell'abdicazione. 

Adolin cercò per un’intera settimana di riportare il padre sui propri passi, prima che potesse rendere pubblica la sua decisione. Dalinar tuttavia era irremovibile: riteneva che le visioni fossero reali e che andassero seguite mentre Adolin pensava che fossero solo illusioni che però potevano essere contenute, se ignorate. Fu Renarin a trovare un compromesso, proponendo di far studiare i dettagli delle visioni per verificarne l’autenticità. Il delicato incarico fu affidato a Navani.[12]

Quella sera stessa si tenne l'ennesimo banchetto organizzato dal Re, e  Adolin era pronto al peggio: Sadeas aveva infatti concluso le sue indagini ed era pronto ad annunciarne i suoi esiti alla corte.Sorprendentemente, l'altoprincipe anziché accusare pubblicamente Dalinar, lo scagionò da qualunque sospetto.[13]

Riconoscendo di essere stato in errore, Adolin tentò nuovamente di dissuadere il padre dall'idea dell'abdicazione e questa volta Dalinar concordò con lui. In questa circostanza, Navani riuscì a dimostrare l’autenticità delle visioni, collegando una frase pronunciata da Dalinar all'Albacanto.[14]

Nelle settimane successive, Adolin partecipò alle sortite congiunte frutto della nuova alleanza tra Dalinar e Sadeas; quando una crisalide venne avvistata sull'imprendibile altopiano della Torre, i due luminobili decisero di dare comunque battaglia, certi che una vittoria lì avrebbe consento di dare una svolta alla guerra. Nel bel mezzo dello scontro però, Sadeas tradì i Kholin e li abbandonò in balia dei Parshendi, senza alcuna possibilità di ritirata.Per fortuna, i pontieri ribelli del Ponte Quattro rifiutando di rendersi complici del vile piano di Sadeas, prestarono soccorso all'esercito Kholin. 

Sopravvissuti alla battaglia della Torre, i Kholin si recarono all'accampamento di Sadeas per chiedere spiegazioni; Dalinar si raccomandò al figlio di non sfoderare la propria arma per nessuna ragione, e soprattutto di assicurarsi che nessun soldato commettesse imprudenze. Quando Dalinar decise di barattare la sua stratolama per i pontieri di Sadeas, Adolin cercò di fermarlo ma ancora una volta nulla poté fare di fronte alla determinazione del padre. [15].

Parole di Luce[]

Pochi giorni dopo la comparsa di misteriosi glifi nelle stanze di Dalinar Kholin e la pubblicazione dell'editto sulla nuova strategia di guerra, la Casata Kholin si riunì per discutere le mosse successive. Adolin propose di creare una coalizione contro Sadeas ma il rischio di spezzare il regno in due fu ritenuto troppo alto. Dalinar invece preferì "disciplinare" gli altoprincipi, privandoli dei loro strati. Dalinar diede il permesso al figlio di duellare e di perseguire questo obiettivo a qualunque costo[16].

Con la situazione di tensione nei campi alethi, Adolin trova con difficoltà uno sfidante ma alla fine riesce ad ingolosire Salinor Eved, uno stratoguerriero di Thanadal. Il ragazzo lo sconfigge in preda all'Eccitazione in maniera piuttosto brutale, con l'obiettivo di svilire la sua vittoria, evitando così che altri duellanti potessero spaventarsi delle sue reali capacità[7]. Adolin regalerà la Lama appena conquistata al fratello Renarin e lo indirizzerà alla saggia guida del suo vecchio insegnante, il maestro spadaccino Zahel[4].

Nei giorni seguenti, la ricerca per un nuovo sfidante langue. Adolin partecipa così ad una battaglia sulle Pianure Infrante, per aiutare gli altoprincipi Roion e Ruthar nel recupero di un cuorgemma. Durante lo scontro, Adolin viene avvicinato dallo stratoguerriero Parshendi che ha intenzione di negoziare una pace per il suo popolo. Subito dopo, Adolin ottiene da Jakamav, un suo vecchio amico, una dritta per un duello come ringraziamento dell'aiuto prestato quel giorno[6]. La sfida con Eranniv si svolge in maniera molto diversa rispetto a quella contro Salinor: è lunga e laboriosa e Adolin sembra più volte sul punto di perdere, ma ancora una volta è un trucco per mascherare il suo talento[17].

I Kholin si riuniscono nuovamente al palazzo reale dopo essere riusciti a concordare con il messaggero parshendi un incontro tra i loro leader . Mentre all'esterno infuria un'altempesta, Kaladin, il capitano della scorta di Elhokar, ordina -in apparenza senza alcuna buona ragione- di evacuare il palazzo. La sua intuizione si rivela corretta perché nei corridoi del maniero incontrano l'assassino in bianco, Lo shin viene subito affrontato da Adolin, Dalinar e dal capitano occhiscuri ma nulla sembra in grado di fermarlo: lo stesso Adolin viene neutralizzato e reso incosciente da una delle sferzate dell'assassino[18].

Il ritorno dell'assassino in bianco porta gli altoprincipi alethi a riunirsi precipitosamente; Adolin partecipa insieme al padre al meeting e, durante una delle pause dell'incontro, ha modo di sfidare a duello Elit Ruthar ed incontrare per la prima volta la sua fidanzata, Shallan Davar, che purtroppo reca tristi notizie sulla sorte di Jasnah[19].

Adolin inizia a frequentare la ragazza veden e il loro primo appuntamento è per lui tanto strano quanto entusiasmante. Il giorno dopo tuttavia, Adolin riveste un ruolo centrale nel negoziato con i Parshendi: data l'importanza del padre nel gioco politico in corso nei campi alethi, il ragazzo si reca al suo posto all'altopiano designato per l'incontro. Spacciandosi per Dalinar, Adolin cerca di convincere i Parshendi alla pace ma i suoi sforzi sono inutili: Eshonai, ormai corrotta dalla forma tempestosa, vuole solo la guerra[20].

Naufragata la pace, la necessità dei Kholin è quella di neutralizzare Sadeas e di avere più stratoguerrieri possibili da usare nell'offensiva contro i Parshendi. Adolin si mette subito al lavoro e il giorno dopo infligge un'umiliante sconfitta ad Elit Ruthar. Come previsto, il cugino di Elit, Relis, infuriato per l'affronto subito, accetta la sfida formulata da Adolin[21].

Due giorni dopo, i due contendenti si affrontano nell'arena ma non da soli: una breccia nella richiesta di duello di Adolin, permette a Relis di scendere in campo con tre combattenti al suo fianco. Lo scontro è aspro e spettacolare: in soccorso di Adolin arrivano Renarin e Kaladin e alla fine i Kholin hanno la meglio. Come pianificato in precedenza, Elhokar concede ad Adolin un premio: il ragazzo cerca di sfidare Sadeas ma la sua voce è scavalcata da quella di Kaladin che chiede vendetta nei confronti dell'odiato Amaram[22]. Per l'impudenza dell'occhiscuri, che viene arrestato per ordine del Re, il piano è andato a rotoli. Tuttavia, Adolin non accetta l'incarcerazione dell'uomo che l'ha salvato e per protesta, si rinchiude a sua volta nelle segrete[23].

Smaltita la propria ira, Elhokar approva la scarcerazione di Kaladin e Adolin esce a sua volta di prigione. Una volta libero, il ragazzo offre all'occhiscuri una Piastra e una Lama ottenuti dal duello ma, con sua grande sorpresa, il capitano rifiuta e li cede a un suo sottoposto[24].

Adolin parte al seguito della spedizione organizzata dal padre diretta al cuore delle Pianure Infrante. Quando gli alethi giungono a Narak, Dalinar affida al figlio il controllo di parte dell'esercito e nella battaglia che segue, Adolin mostra di essere sia un buon tattico oltre che un abile combattente; sono infatti i suoi uomini, i primi ad ottenere una vittoria nel corso della battaglia ed è proprio Adolin ad affrontare e sconfiggere in duello Eshonai[25].

Nel corso della ritirata dell'esercito da Narak, Adolin aiuta il padre ad affrontare Szeth ma, ancora una volta, i poteri dello shin superano di gran lunga le possibilità dei due alethi. Proprio quando tutto sembra perduto, Kaladin giunge a salvare la situazione e rivela la sua natura di Radioso; Adolin vede così confermati tutti i sospetti che nutriva sin dall'inizio nei riguardi del pontiere[26]. Ma le sorprese per il principe non sono finite perché quando giunge nei pressi della giuriporta scopre che anche Shallan è una Radiosa. In una lotta contro il tempo, aiuta la ragazza a districarsi nell'attivazione del marchingegno e alla fine riescono a salvare l'esercito, giungendo alle porte della mitica Urithiru[27].

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Nei giorni successivi, Adolin si dedica all'esplorazione della gigantesca fortezza e durante l'ispezione di una nuova zona ha modo di incrociare l'altoprincipe Sadeas. I due discutono animatamente e Adolin ha chiaro che l'uomo ha intenzione di continuare ad ostacolare il padre nonostante la minaccia dei Nichiliferi. Ma non questa volta. Adolin in un moto di rabbia, aggredisce Sadeas e lo uccide conficcandogli un pugnale in un occhio. Ancora sconvolto da ciò che ha fatto, ha il sangue freddo di sbarazzarsi della stratolama dell'altoprincipe e di cancellare le tracce del suo passaggio.[28]

Personalità[]

Adolin è un uomo sincero e leale. Non esita mai ad esprimere quello che pensa davvero, anche quando si tratta di mostrare il suo dissenso alle decisioni politiche del padre, ma al contempo ne rispetta la sua autorità e obbedisce ai suoi ordini, anche quelli più sgraditi. Dalinar arriva perfino a ringraziare l'Onnipotente per questo lato caratteriale del figlio[10], e perfino Kaladin riconosce al principe la sua sincerità[29]. Adolin è una persona amichevole e amabile. Parla e scherza con i sottoposti occhiscuri, che tratta sempre con rispetto ed onore, e ha una moltitudine di amici occhichiari sparsi nei campi alethi, perfino in quelli apertamente ostili alla sua casata.

Tuttavia Adolin è anche impulsivo e cedevole alla rabbia: non sopporta che qualcuno infanghi il nome della sua famiglia o peggio la metta in pericolo. Lo dimostra quando agli insulti velati di Sadeas, rivolti contro il padre, risponde cercando di brandire la sua stratolama[5]. Sadeas stesso è arrivato a soprannominarlo la "testa calda"[2].

Adolin ha con le ragazze un rapporto "conflittuale". Sebbene riesca a corteggiarle e a conquistarle con relativa facilità, ha grossi problemi a mantenere stabile le relazioni. In genere ,dopo appena qualche settimana, il ragazzo finisce sempre per offendere con il suo atteggiamento "eccessivamente amichevole" verso altre ragazze, la compagna del momento. Jasnah sintetizza questo atteggiamento come "impaziente" mentre Dalinar pensa che:

Continua a cambiare compagna come se fosse in un ballo dalla musica particolarmente veloce

–La Via dei Re, capitolo 22

A differenza di molti alethi, Adolin non ha un particolare amore per il combattimento e la guerra, anzi si considera più che altro un soldato "di circostanza"[7], e disprezza perfino la caccia[5][29]. Solo l'arte del duello lo interessa, al punto da averne fatto la sua personale Vocazione[10].

Relazioni[]

Dalinar

Adolin inizialmente non accetta l'atteggiamento poco alethi di suo padre, più concentrato sulla burocrazia e sulla protezione del Re piuttosto che sulla guerra, e rimpiange i tempi dello Spinanera, quando Dalinar era l'uomo più temuto del reame. In cuor suo sapeva che suo padre non era né un debole né un codardo ma che tutti i cambiamenti nel suo carattere -incluso il suo attaccamento ai Codici e alla Via dei Re- siano imputabili alle allucinazioni che lo colpiscono ad ogni altempesta. Adolin è preoccupato che possano essere i primi segnali di una mente malata, come lo era quella di suo nonno[5], e non sa come comportarsi.

Sempre più preoccupato per le sorti della casata, Adolin affronta il padre e le discussioni che ne seguono portano lo Spinanera ad un passo dall'abdicazione; la scoperta della veridicità delle visioni, fortunatamente cambia tutto. Adolin riconosce di essere stato in torto, e gradualmente comprende meglio l'operato di Dalinar. Durante la battaglia della Torre, anziché biasimare il padre per le sue scelte, Adolin esprime orgoglio per quel che Dalinar aveva intenzione di rendere Alethkar e si rammarica solodi averlo ostacolato e distratto con i suoi timori. La fiducia di Adolin verso il padre è totale e come sottolinea lo stesso Dalinar:

Ma aveva scelto di seguirlo, e seguire un condottiero comportava anche sostenerlo quando la battaglia si rivoltava contro di lui.

–La Via dei Re, capitolo 66

Kaladin

Ti devo la mia vita. È l’unico motivo per cui non ti ho ancora scaraventato fuori da una finestra.

–Parole di Luce, capitolo 15

Il rapporto tra il principe e il leader del Ponte Quattro inizia con un acceso diverbio nel bel mezzo della battaglia della torre. Successivamente, quando Kaladin prende il comando della Guardia di Cobalto, Adolin trova il pontiere fin troppo cupo, supponente e antipatico per i suoi gusti, e per giunta sente inlui qualcosa di strano e sbagliato, che lo rende molto guardingo nei suoi riguardi[7]. Questi sospetti, dopo lo scontro con Szeth, non faranno altro che acuirsi, portando il principe addirittura a pensare che Kaladin fosse in combutta con l'assassino shin.

La percezione di Adolin sul "piccolo pontiere" inizia a cambiare durante il duello dei sei stratoguerrieri, quando Kaladin si dimostra l'unico uomo ad avere il coraggio di scendere in suo aiuto. Alla notizia dell'incarcerazione dell'occhiscuri, Adolin, sentendosi in debito per la sua vita e quella del fratello, sfida il Re e si rinchiude a sua volta in cella, in segno di protesta. Una volta liberi, Adolin dimostra il suo rispetto per il pontiere facendogli dono di un completo di Piastra e Lama, che però Kaladin rifiuterà. Nonostante ciò, Adolin non smette di sospettare che il pontiere gli stia nascondendo qualcosa. Sarà solo durante la battaglia di Narak che finalmente Adolin apprenderà la vera natura di Kaladin, riuscendo così, finalmente, a chiamarlo amico.

Shallan

Adolin, fresco della rottura della relazione con Danlan[7], è affascinato dal fidanzamento concordato con la ragazza vediana e quando della nave che la trasporta si perdono le tracce, è preoccupato all'idea di non poterla incontrare [7]. Shallan ricompare sana e salva durante la riunione degli altoprincipi e sin da subito Adolin rimane colpito dalla sua diversità rispetto alle altre donne alethi. I due iniziano a frequentarsi e Adolin nel corso dei vari appuntamenti arriverà ad affezionarsi alla ragazza come mai gli era successo prima.

Sadeas

Adolin disprezza Sadeas con tutte le sue forze, perché sfrutta la debolezza del padre per i suoi giochi politici e infangarne la fama; lo considera perciò viscido e ipocrita arrivando al punto di chiamarlo continuamente "anguilla". Spera che anche il padre smetta di fidarsi di lui, e cerca di metterlo costantemente in guardia. Dopo la battaglia della torre, il disprezzo di Adolin si tramuta in puro odio: il ricordo degli oltre seimila caduti, inclusi molti suoi amici, vittime del suo tradimento è troppo intenso per essere ignorato.

Navani

Il ragazzo è molto legato a sua zia Navani; la considera una donna interessante di cui rispettava il lavoro con i fabrial, mostrando per esso perfino un certo interesse. Era dell'idea che:

Con lei nei paraggi, le cose non erano mai noiose.

–La Via dei Re, capitolo 12

Citazioni[]

"Cosa facevi, come figlio, quando il padre che amavi - l'uomo più grande al mondo - iniziava a perdere il senno?"

La Via dei Re, capitolo 12


"Gli uomini combattevano sulle Pianure per differenti ragioni, ma questa era l'unica per cui Adolin era venuto. Forse, se avessero sconfitto i Parshendi, suo padre sarebbe tornato a essere l'uomo di un tempo. Forse quelle illusioni spettrali che lo ossessionavano sarebbero svanite."

La Via dei Re, capitolo 12


"Io non so cosa c'è che non va. Forse è il vostro senso di colpa per la morte di Gavilar. Quel libro, i Codici, le visioni... forse sono tutti tentativi di trovare una via di fuga, redenzione, qualcosa. Quello che vedete non è reale. La vostra vita ora è una razionalizzazione, un modo per provare a fingere che quello che sta accadendo non stia accadendo. Ma io andrò alla Dannazione stessa piuttosto che lasciare che trasciniate giù con voi la vostra intera casata senza che io abbia detto la mia al riguardo!"

La Via dei Re, capitolo 24


"Dalinar:Cosa pensi che voglia Sadeas stavolta?
Adolin:Il nostro sangue. Preferibilmente caldo, forse addolcito da una spruzzata di acquavite di talleo.
"

La Via dei Re, capitolo 26


"E Adolin nella sua fretta, aveva fatto quello in cui non era riuscito nessun guerriero sul campo di battaglia: aveva tagliato le gambe di Dalinar Kholin e lo aveva mandato via sconfitto."

La Via dei Re, capitolo 52


"No, padre. Non è colpa vostra. Cos'avreste fatto di diverso? Smettereste di cercare di migliorare Alethkar? Diventereste come Sadeas e gli altri? No. Non permetterò che diventiate quell'uomo, padre, e non importa quanto ciò potrebbe fruttarci. Vorrei per gli Araldi che non avessimo permesso a Sadeas di imbrogliarci a questo modo, ma non incolperò voi per il suo inganno. Avete ragione a seguire i Codici. Avevate ragione a cercare di unificare Alethkar. E io sono stato uno sciocco per essermi opposto a voi a ogni passo lungo il sentiero. Forse se non avessi passato così tanto tempo a distrarvi, avremmo previsto tutto questo."

La Via dei Re, capitolo 66


"Credo in mio padre. Credo che abbia ragione, che le cose che vede siano reali. Che il mondo abbia bisogno di una Alethkar unita. Combattimenti come questo sono il mio modo per farlo accadere."

Parole di Luce, capitolo 14


"Ti devo la mia vita. È l’unico motivo per cui non ti ho ancora scaraventato fuori da una finestra."

Parole di Luce, capitolo 15


"Kaladin:È fuggito, però. Penso che sia stato sorpreso che lo abbiamo affrontato con abilità.
Adolin:Con abilità? Eravamo come dei bambini che attaccavano un abissale con dei bastoncini.
"

Parole di Luce, capitolo 33


"Adolin:Avete abbracciato Arguzia
Shallan:È stato sconveniente?
Adolin: Qui non si tratta di moralità. Si tratta di buonsenso. Abbracciare lui è come abbracciare uno spinabianca o... una pila di chiodi o qualcosa del genere. Voglio dire, è Arguzia. Non dovrebbe piacervi.
"

Parole di Luce, capitolo 55


"Adolin:Cosa ci fai qui, piccolo pontiere?
Kaladin:Gioco a fare uno dei dieci folli.
Adolin:Benvenuto alla festa.
"

Parole di Luce, capitolo 57


"Sfregio:Come lo sapevate, signore? Come avete fatto a indovinare che questo ammasso di roccia sarebbe stato cavo?
Adolin:Perché una donna intelligente una volta mi ha chiesto di attaccare un macigno per lei.
"

Parole di Luce, capitolo 83


"Mio padre pensa che io sia un uomo migliore di lui. Purtroppo per te, si sbaglia."

— Adolin a Sadeas, Parole di Luce, capitolo 89

Fonti[]

Casata Kholin
Membri Dalinar KholinGavilar KholinNavani KholinEvi KholinAdolin KholinRenarin KholinJasnah KholinElhokar KholinAesudan KholinGavinor Kholin
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